Talenti: Italia al 36°posto per attrattività, la corsa di Roma e Bologna

Irene Consigliere - CORRIERE ECONOMIA | 22 January

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Secondo il Global Talent Competitiveness Index realizzato da Adecco in collaborazione con INSEAD e Tata Communications su 119 Paesi e 90 città nel mondo l’Italia si colloca alle spalle di Lituania e Costa Rica. In testa Svizzera, Singapore e Usa

L’Italia è il 36° Paese nel mondo per capacità di attrarre talenti, superata da Lituania e Costa Rica e avanti di una sola posizione rispetto a Cipro. E’ solo uno dei risultati dell’ultima edizione della ricerca GTCI di The Adecco Group, Insead e Tata Communications che analizza la capacità attrattiva di 119 Paesi e di 90 città nel mondo e approfondito i temi della diversity e dell’inclusione come leva di crescita del talento. Il Paese più attrattivo a livello mondiale si conferma essere la Svizzera, seguita da Singapore e USA.

In testa alla classifica delle città Zurigo, Stoccolma e Oslo
L’Italia, con il trentaseiesimo posto è seguita da Cipro (37°), dal Bahrain (38°) e Polonia (39°) ma si colloca alle spalle di Lituania (34°) e Costa Rica (35°). Investimenti dall’estero, istituzioni internazionali e sistema universitario sono gli elementi trainanti per Roma, new entry in classifica e seconda, prima di Torino e Milano tra le città italiane più attrattive in una graduatoria guidata dalle città del Nord Europa come Zurigo, Stoccolma e Oslo. Il ranking, comunicato da The Adecco Group, leader globale nella gestione delle risorse umane, nell’ambito del World Economic Forum, pone Bologna al primo posto (47° su 90) grazie alla sua qualità della vita e capacità di promuovere innovazione, seguita da Roma (50°), Torino (52°) e Milano al 53° posto penalizzata dai fattori ambientali e costo della vita più elevato. I punti di forza del nostro Paese messi in luce dall’indagine sono la ripresa economica (con un incremento del Pil previsto a +1,4% per il 2018), la crescita degli investimenti esteri in Italia, un sistema scolastico che dialoga con il mondo dell’impresa e forma professionisti altamente qualificati.

Pesano sul giudizio tassazione, burocrazia e sistema burocratico
Gli aspetti che pesano sul punteggio complessivo e minano la capacità dell’Italia di attrarre e coltivare i talenti sono invece il sistema di tassazione, la burocrazia e il sistema giudiziario. Andrea Malacrida, ad del Gruppo Adecco in Italia ha commentato: “Il mondo istituzionale e quello economico devono collaborare per consolidare e accrescere i punti di forza di un Paese come l’Italia ricco di potenzialità, cultura e storie di eccellenza. I dati GTCI 2018 confermano la necessità di accelerare i processi di innovazione ed essere allineato ai più alti standard internazionali. Il Gruppo Adecco ha implementato in Italia importanti progetti volti allo sviluppo delle competenze concentrandosi sull’ occupabilità piuttosto che sull’occupazione in senso stretto per una visione di medio – lungo periodo. Una strategia che se diventa sistema potrà essere la chiave del successo per l’intero Paese”.

Fondamentale per lo sviluppo dei talenti la tematica della diversity
Considerata una condizione fondamentale per lo sviluppo dei talenti, la tematica della diversity è stata trattata dal GTCI 2018 in un approfondimento dedicato. In un contesto globale caratterizzato da rapidi cambiamenti e instabilità geopolitica, l’indagine dimostra come il futuro del lavoro passerà attraverso una valorizzazione dei talenti sempre più inclusiva. Non a caso infatti i paesi e le città più in alto nella classifica sono anche quelli che hanno approcci maggiormente aperti e inclusivi. Da questo punto di vista, l’Italia risulta un paese tollerante, ma le performance degli indicatori sulla parità di genere e sulla mobilità sociale sono deboli per un paese sviluppato. “Le qualità umane e sociali dell’Italia – ha aggiunto Andrea Malacrida - e degli italiani sono emerse con forza dalla nostra ricerca, ma al contempo è necessario riflettere su quanto questi valori ancora facciano fatica a essere parte integrante del tessuto economico e del mondo dell’impresa. L’attrattività di un Paese, la scelta di tanti professionisti di vivere e lavorare in Italia dipende anche da come vengono applicate le politiche di diversity. L’innovazione di cui ci facciamo ambasciatori deve avere un riscontro concreto in un mondo del lavoro aperto, tollerante e basato sull’uguaglianza”.

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