La società è stata nel mirino della politica per il trattamento riservato ai dipendenti, ma dal primo novembre aumenterà il salario minimo a tutti i lavoratori americani a 15 dollari l’ora, decisione che interessa più di 350 mila persone. L’aumento sarà applicato anche ai dipendenti di Amazon del Regno Unito.
Il senatore Bernie Sanders aveva attaccato le politiche retributive di Amazon con la proposta di legge “Stop Bezos Act” che prevedeva una tassa per Amazon e per le altre società simili, con molti occupati, puntando sul recupero del costo dei sussidi pubblici erogati agli impiegati a basso reddito. Sanders sostiene che con l’aumento delle paghe minime si potrebbe avere un risparmio di 150 miliardi di dollari di tasse per i cittadini che attualmente vengono impiegati per i piani di assistenza governativi, come i sussidi alimentari dei food stamp, gli aiuti per le case e il programma Medicaid.
Dopo la decisione presa da Bezos, Sanders commenta “Oggi devo dare credito dove il credito è dovuto. E voglio congratularmi con mister Bezos che ha fatto esattamente la cosa giusta”, augurandosi che anche altre società seguano la strada delineata da Amazon.
Con questa decisione la società migliora enormemente la propria reputazione e inoltre si rende più attrattiva rispetto ai competitor considerando che negli Stati Uniti, dove la disoccupazione è sotto al 4% per molte aziende risulta difficile trovare lavoratori temporanei necessari nei periodi con picchi di lavoro come, ad esempio, il periodo natalizio o quello dei saldi.