La trasformazione digitale è entrata in azienda.
Si tratta di un tema di grande attualità e la classe dirigente si interroga sulla questione se tale cambiamento della cultura aziendale deve accompagnarsi ad una trasformazione anche delle competenze delle persone che ci lavorano.
I manager più consapevoli guardano con apprensione anche alla loro personale idoneità rispetto ai cambiamenti tecnologici in atto e all’acquisizione di nuove competenze.
Secondo una ricerca di PWC quasi l’80% dei top manager mondiali è preoccupato per la mancanza di competenze in azienda, nella ricerca sono stati intervistati 1400 amministratori delegati di cui cento appartenenti ad aziende italiane. Per il 79% dei ceo mondiali il fattore disponibilità di competenze chiave è una potenziale minaccia per le prospettive di crescita del rispettivo gruppo. Questa preoccupazione non riguarda solo l’essere aggiornati sugli sviluppi tecnologici, ma è indirizzata anche al sistema formativo, le università e i corsi di aggiornamento. Il termine competenze deve essere inteso nel senso più ampio, non basta solo saper utilizzare le applicazioni fornite dalla tecnologia, quello che interessa è anche avere le capacità per trasferire queste conoscenze a tutti i collaboratori rendendo questo patrimonio utile per il lavoro comune.
Secondo Roberto D’Incau, coach e AD di Lang&Partenr, società di cacciatori di teste: “oggi le imprese cercano manager con meno numeri in testa e più passione. Personaggi con un forte taglio verso il business e meno specialistici che in passato”. Le competenze digitali sono sempre più richieste ma le figure che si richiedono oggi sono manager capaci di avere lo sguardo rivolto al futuro. La resilienza è fondamentale, sapersi riorganizzare in fretta per il business è tutto.
La sfida è dunque quella di riuscire a trasformare le competenze di almeno una parte di chi è dentro il mondo del lavoro poiché non è possibile attendere un ricambio generazionale.
Dal punto di vista di un HR manager le cose stanno cambiando ancora più velocemente.
Talent Garden, società che supporta le aziende nei loro percorsi di trasformazione digitale, ha effettuato una ricerca intervistando circa 500 chief people officer e secondo un intervistato su quattro la vera guida del cambiamento è l’ HR manager. Questa figura dovrebbe trasformarsi in un Digital Trasformation Leader, per poter plasmare l’organizzazione e abilitare i lavoratori a nuove modalità di lavoro.
Ma non basta. Il manager delle risorse umane dovrà diventare quasi un Marketer e Communication Manager in grado di gestire la comunicazione aziendale sia verso l’interno, garantendo un ambiente di lavoro sano permettendo a tutti i collaboratori di avere come obiettivo lo stesso scopo comune e utile al business, che verso l’esterno. Inoltre secondo il 18% degli intervistati la figura dell’HR manager sarà quella di vera guida del cambiamento.