WELFARE AZIENDALE, "IL MODO MIGLIORE PER INGAGGIARE LE PERSONE"

SUPERABILE INAIL | 23 Gennaio

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Dall’asilo all’aiuto per la badante, fino allo smart working. In Italia esistono esempi virtuosi tra le aziende. L’analisi di Isabella Covili Faggioli, presidente dell’Associazione italiana direzione personale che il 20 gennaio ha partecipato al seminario “Coi tempi che corrono…” sul welfare per le famiglie

BOLOGNA - “Le aziende medio-grandi hanno già capito da tempo le potenzialità del welfare. Ciò che serve è un contagio virtuoso”. A parlare è Isabella Covili Faggioli, presidente dell’Associazione italiana per la direzione del personale, network di oltre 17 mila membri, 3 mila soci attivi, 16 gruppi regionali e una rete internazionale che promuove uno sviluppo responsabile della cultura manageriale nell’ambito delle risorse umane. “Le grandi imprese hanno veri e propri pacchetti per il welfare e i dipendenti possono scegliere i servizi a cui accedere, chi ha bimbi piccoli sceglierà l’asilo, mentre chi deve assistere un familiare anziano potrà chiedere un aiuto per una badante – continua – È il modo migliore per ingaggiare le persone, perché è vero che il benessere in azienda è dato dalla possibilità di esprimersi nel proprio lavoro, di crescere, ma anche le erogazioni materiali contano. E se ti prendi cura delle persone, queste lavoreranno con più motivazione”. Il tema è stato al centro dell’intervento di Covili Faggioli a “Coi tempi che corrono…”, il convegno organizzato dall’associazione Le Querce di Mamre sulle pratiche per promuovere il benessere familiare, conciliando tempi di vita e di lavoro, che si è svolto il 20 gennaio alle 9 alla Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno (Bologna).

Sono diversi gli esempi virtuosi di aziende che garantiscono servizi di welfare ai propri dipendenti. Si va dagli asili agli aiuti per la badante, fino allo smart working. E c’è anche chi, come il gruppo Loccioni, ha un parco intorno all’azienda dove i dipendenti possono mangiare in pausa pranzo, e in cui vivono pavoni e gru. Perché anche la bellezza è importante. “Tra i nostri soci la metà applica pacchetti di welfare ai propri dipendenti, ma di quel 50% la quasi totalità li ripropone e li amplia perché il ritorno è notevole – spiega Covili Faggioli – Come associazione cerchiamo di portare alla ribalta questi esempi far capire che conviene. Dove le persone stanno bene, l’azienda va meglio e il titolo vola in borsa. I risultati ci sono, questo è l’unico modo anche per accaparrarsi ‘teste pensanti’ ed è un valore aggiunto per l’azienda”.

Nel convegno “Coi tempi che corrono…” attori istituzionali, associazioni e aziende si confronteranno sui modi per favorire il benessere di famiglie sempre più in affanno nel conciliare i vari impegni e poco supportate da un welfare che ha sempre meno risorse a disposizione. “La conciliazione del lavoro con i tempi di vita e cura è, insieme alle difficoltà economiche, il problema più pressante per le famiglie italiane – ha detto Sandro Stanzani, presidente dell’associazione Le Querce di Mamre – Ce lo confermano le oltre 700 persone che sono in contatto con noi. È a partire da questo elemento di realtà che il 20 gennaio faremo un’analisi della situazione dei servizi pubblici e privati rivolti alle famiglie, per capire quali sono le migliori esperienze di welfare esistenti e quali gli strumenti possibili per promuovere il benessere delle famiglie”.

Oltre a Isabella Covili Faggioli, al convegno parteciperanno l’arcivescovo Matteo Zuppi, la vice presidente della Regione Emilia-Romagna Elisabetta Gualmini, Luciano Malfer (dirigente dell’Agenzia per la famiglia, natalità e politiche giovanili della Provincia Autonoma di Trento), Riccardo Prandini (docente di Sociologia dell’Università di Bologna), Simone Gamberini (direttore di Legacoop), Annalisa De Pasquale (Comune di Zola Predosa), Barbara Drusiani (associazione Emiliani), Giusy Annicchiarico (Asc Insieme).

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