WELFARE CONSULTING // L’integrativo Gucci prevede anche il “maggiordomo aziendale”

Silvia Pieraccini - IL SOLE24ORE | 3 Novembre

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Intercettare i bisogni “moderni” dei lavoratori, provando a dare una risposta adeguata; e valorizzare le risorse umane per contribuire alla competitività dell’impresa. La missione del contratto di secondo livello trova una declinazione innovativa nel nuovo integrativo di Gucci, il marchio fiorentino della moda controllato dal gruppo francese Kering. Il contratto, appena firmato da azienda e sindacati, interessa mille dipendenti italiani dell’area corporate-industria (tra cui quelli del quartier generale di Scandicci), e si qualifica come uno dei più avanzati del settore moda.

Tre le novità: un nuovo sistema di valutazione (e remunerazione) del personale; un servizio di orientamento per chi vuol fare progressioni di carriera; e un maggiordomo aziendale per sollevare i dipendenti dalle incombenze della vita quotidiana come pagare una bolletta, ritirare i vestiti in tintoria, spedire un pacco. Per utilizzare il servizio di maggiordomo si potrà “investire” una parte del pacchetto welfare che nel 2017, grazie ai risultati ottenuti da Gucci, può arrivare a 1.800 euro. Tra le nuove opportunità di welfare aziendale sono state introdotte anche una cassa sanitaria per il rimborso di visite e diagnostica, la copertura delle spese per l’istruzione dei figli e la cura dei familiari non autosufficienti, il potenziamento dei servizi relativi all'area salute, benessere, cultura e tempo libero. Confermate le iniziative a sostegno del work life balance e della cura della famiglia, fra cui 25 ore di permessi retribuiti all'anno per visite specialistiche, inserimento dei bambini all'asilo nido, assistenza ai figli affetti da disturbi dell'apprendimento; cinque giorni di congedo retribuito per il partner, senza distinzione di sesso, in occasione dell'arrivo del figlio; particolari tutele per le vittime della violenza di genere.

Uno degli altri grandi elementi di novità è costituito dal sistema di valutazione, sviluppo e remunerazione del personale, che punta a valorizzare di più le competenze, lo sviluppo professionale e la mobilità interna, e che si sposa con percorsi annuali e meritocratici di miglioramenti retributivi. Sul fronte della retribuzione variabile, legata al raggiungimento di obiettivi aziendali e individuali, è confermato uno dei livelli più alti del settore: si può arrivare al 20% della retribuzione annua, insieme con somme aggiuntive da spendere in welfare. Per chi è interessato ad avanzamenti di carriera il contratto integrativo introduce poi un servizio di orientamento: vi si potrà rivolgere chi vuol conoscere i percorsi di sviluppo professionale all'interno del gruppo Gucci, a partire dai neo assunti ma non solo: in una grande azienda in continua evoluzione, le figure e le necessità formative cambiano velocemente.

Per il sindacato il contratto integrativo di Gucci è un risultato da sbandierare: «È uno dei migliori accordi a livello nazionale – afferma Massimo Guerranti, segretario toscano Femca-Cisl – che si inserisce nella storia ventennale di intese Gucci che, per molti aspetti, consentono di non applicare il contratto nazionale in quanto migliorative. È un’azienda che ha ottimi risultati e che ne riconosce una parte ai lavoratori, cosa che non tutti quelli che vanno bene fanno».

In particolare, il sindacato punta l’attenzione sui retribuzione variabile: «Mediamente nella moda e nella pelletteria si viaggia intorno al 4% - precisa Guerranti – mentre qui si arriva al 20%: un livello che nessun’altra azienda del settore raggiunge».

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