In tre anni mille assunzioni per donne fuori dal lavoro dopo essere diventate madri

Luigi Ippolito - Corriere della Sera | 13 Marzo

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Troppo spesso l’arrivo di un figlio per le donne interrompe una promettente carriera. E tornare in ufficio dopo anni di «stacco» si rivela problematico per tante che a un certo punto della loro vita hanno scelto di dedicarsi alla famiglia ma che poi hanno voglia di rimettersi in gioco. Un tentativo di risposta al problema arriva ora dalla Vodafone, la multinazionale delle telecomunicazioni con base a Londra e guidata dal manager italiano Vittorio Colao.
Stando a quanto anticipato dal Financial Times, Vodafone si accinge a lanciare un programma, Reconnect, che mira ad assumere in tre anni mille donne (non solo ex dipendenti dell’azienda) che sono state a casa per un periodo fino a un decennio. È vero che negli ultimi tempi si stava diffondendo il trend di tornare subito al lavoro dopo la maternità, ma era un privilegio che potevano permettersi solo figure apicali, tipo Marissa Mayer di Yahoo!. Secondo uno studio della Kpmg, la società di revisione e consulenza, nel mondo ci sarebbero quasi 100 milioni di donne qualificate che hanno lasciato il lavoro per la famiglia ma che potrebbero a un certo punto fare il percorso inverso: e di esse oltre la metà ricopriva ruoli manageriali. Il problema da superare per le «lavoratrici di ritorno» è che troppo spesso i tradizionali canali di reclutamento aziendale tendono a penalizzare quei profili che presentano significativi gap di carriera.
Vodafone ha scelto di annunciare il programma Reconnect alla vigilia dell’8 marzo e con esso punta a portare la quota di donne manager in azienda dal 27 al 30 per cento. La compagnia guidata da Colao già offre alle neomamme che tornano al lavoro stipendio pieno a orario ridotto per i primi sei mesi. E un primo programma pilota del tipo Reconnect aveva già riportato in azienda una cinquantina di donne che erano state via da uno a dieci anni. Sharon Doherty, una delle direttrici per le risorse umane di Vodafone, ha spiegato al Financial Times che molte di quelle «reclute» non chiedevano programmi di training ma volevano essere rimesse a lavorare tout court.
Ora lo schema verrà esteso a 26 Paesi e includerà aggiornamento professionale e lavoro flessibile. Conciliare lavoro e famiglia resta una sfida, in particolare per le donne, ma le politiche di flessibilità delle aziende sono sicuramente una strada per liberare risorse latenti nella società. Ed è dimostrato che l’incremento della forza lavoro femminile è vitale per la crescita economica, per non parlare dei vantaggi della maggiore diversità di genere nei ruoli dirigenziali. In più, l’esperienza della maternità con gli skills che richiede potrebbe essere considerata un arricchimento nel curriculum professionale piuttosto che una diversione lungo il percorso di carriera
3 marzo 2017 (modifica il 3 marzo 2017 | 22:42)
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