Il manager non può più rispondere solo agli azionisti. E se lo dice il capo di Black Rock …

29 Marzo

Immagine per la news Il manager non può più rispondere solo agli azionisti. E se lo dice il capo di Black Rock …

Il modello dell’impresa sostenibile viene evocato da Larry Fink, il capo di BlackRock, la più grande società di investimento nel mondo con sede a New York, che invita i più potenti Ceo del mondo a seguire nuove strade, prendendo in considerazione l’impatto sociale delle proprie aziende.
Le imprese hanno una responsabilità nei confronti delle comunità che servono, non solo nei confronti dei loro profitti, poiché “i profitti e i buoni propositi sono inestricabilmente legati”.

Secondo Fink alcuni problemi richiedono azioni aziendali, come le infrastrutture, la preparazione al lavoro e le pensioni. Quindi, gli incentivi manageriali dovranno essere allineati non solo con i profitti ma anche e soprattutto con il benessere dei consumatori, dei dipendenti, dei fornitori, della comunità in cui l’impresa opera.

La remunerazione dei dirigenti è un tema molto controverso. La tendenza sta cambiando. La concezione dell’impresa orientata a creare valore per i soli azionisti, che aveva nell’economista Milton Friedman il suo apostolo, è oggi in discussione. Gli economisti, da tempo, stanno studiando gli effetti della remunerazione delle competenze sulla concorrenza tra le imprese, tra i diversi settori e tra le stesse nazioni. Le richieste a un manager sono quelle di avere le capacità per tenere insieme il merito e la sostenibilità sociale. Nell’impresa sostenibile si chiede al manager di andare oltre all’interesse degli azionisti per rivolgersi alle esigenze di benessere di gruppi di attori sociali più ampi. Questo significa misurare le capacità del manager in un’ottica di impatto sociale e ambientale. Questi cominciano ad essere gli elementi rilevanti per definire il livello del compenso economico del management. Secondo le nuove norme Europee le stesse banche saranno chiamate a rispondere ad esigenze di finanza sostenibile, dovranno quindi cambiare le regole che determinano l’allocazione dei propri investimenti.

In una recente indagine di Deloitte, è stato chiesto ai millennials quale dovrebbe essere lo scopo principale delle imprese – la maggioranza ha dichiarato “migliorare la società”, un 63% in più rispetto coloro che hanno risposto “generare profitto”. Sono queste le esigenze delle nuove generazioni, che guideranno le loro scelte non solo come lavoratori ma anche come investitori.

E’ giunto il momento di cambiare rotta.

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