Lo smart working comporta il miglioramento dell’equilibrio tra vita privata e professionale, l’aumento dell’efficienza, della motivazione e della qualità dei risultati conseguiti. Questo è ciò che è emerso da uno studio del Politecnico di Milano. Secondo i dati, in Italia si contano oggi 480mila smart worker, in aumento del 20% rispetto al 2017. Gli spazi di crescita sono ancora grandi e si colmeranno nel momento in cui saranno compresi totalmente gli aspetti positivi che il lavoro agile comporta, tra cui un aumento della produttività del 15% e una diminuzione del 20% del tasso di assenteismo. Fondamentale in questo processo di cambiamento culturale sarà la figura dei Responsabili HR, chiamati a modificare gli stili di comportamento delle persone orientandoli da una logica di presenza ad una logica incentrata sugli obiettivi raggiunti e sulla misurazione dei risultati. Lo smart working è prima di tutto un cambiamento di cultura e di modello di leadership che le risorse umane sono chiamate a coordinare in una più vasta strategia di sviluppo del capitale umano.
In A2A, multiutility che opera nel settore energia-ambiente con 11 mila dipendenti, i benefici evidenziati sono la maggiore concentrazione dei lavoratori, un miglioramento nel work-life bilance grazie al risparmio di tempo richiesto per gli spostamenti casa lavoro e una minore esposizione all’inquinamento. Dalle indagini viene evidenziato un miglioramento delle performance dovuto alla maggiore responsabilizzazione dei collaboratori e un risparmio di 1.100 km all’anno in media per ogni smart worker.
Hera, gruppo nato nel 2002 dall’aggregazione di 11 aziende municipalizzate, operante nei settori dell’energia e dell’ambiente, con quasi 9 mila dipendenti ha portato avanti un progetto pilota per il lavoro agile che ha coinvolto 370 persone. L’obiettivo del progetto, nato ad Ottobre del 2017, era quello di spingere la produttività andando incontro ai bisogni dei lavoratori. Il monitoraggio interno ha evidenziato risultati più che positivi, riducendo ore di straordinari e assenze.